Noi non siamo quello che facciamo
Ciao a tutte, eccoci di nuovo tornate alla resilienza e, come promesso, vi propongo un po’ di esercizi che vi possono essere d’aiuto nel caso in cui vogliate sviluppare tale qualità.
Prendete un quaderno o un pezzo di carta, del tempo per voi e concentratevi. Poi scegliete un esercizio sottostante e portatelo avanti fino a che diventa un’abitudine.
Vi ricordo che un’abitudine per diventare tale necessita di un po’ di tempo quindi non scoraggiatevi. Vi ricordate che ne abbiamo parlato durante la stagione precedente?
Esercizio ABCDE: riprendete i vari passaggi che abbiamo visto durante il nostro ultimo appuntamento della rubrica. L’ABCDE vi costringe a mettere in discussione i pensieri, e a mano a mano che andate avanti ad esercitarvi il processo diventerà una consuetudine per il vostro cervello, permettendovi di apprendere da tutte le avversità e diventando così sempre più resiliente.
Distinguete quello che siete da quello che fate: tengo molto a questo esercizio perché questa visione mi ha permesso di trovare una leggerezza che cercavo da molto tempo.
Noi non siamo quello che facciamo.
Che differenza c’è nel dire: “quella cosa non mi piace” e “quella cosa è brutta”? Una differenza abissale.
Noi non siamo i nostri errori, i nostri comportamenti, noi restiamo noi, anche se domani cambiamo colore di capelli, decidiamo di diventare mamme, di separarci o di fare le casalinghe e di lasciare il lavoro.
Ogni volta che vi accorgete di usare frasi con l’essere anziché con il fare, segnatele sul quaderno e poi provate a trasformarle.
Ad esempio la frese “io sono una persona sincera”, potrebbe diventare: “Io generalmente amo essere sincera”, “non mi piace dire bugie”.
Voi valete in quanto esseri umani.
Impariamo a lasciare andare ciò che non possiamo controllare, di questo ne abbiamo già parlato molte volte. La nostra vita è periodicamente una corsa; se qualcosa salta tutto diventa complicatissimo.
Se passate la vita a cercare di controllare tutto, fermatevi e fate questo esercizio.
Ogni volta che vi capita qualcosa di inaspettato, respirate lungo e innanzi tutto accettate che la vita non è controllabile. Il parto ce lo insegna, per far andare tutto, il più liscio possibile, le ostetriche ci dicono di ascoltare il nostro corpo e di lasciarci trasportare.
Questa è la natura e da lei dobbiamo imparare.
Imparate a gestire ciò che accade, con calma e concentrazione, a nulla serve andare in panico e arrabbiarsi. Cosa succede durante il parto se noi ci irrigidiamo? Tutto diventa più difficile e faticoso, il risultato però è sempre che il bimbo nascerà. Ciò che cambierà sarà solo il ricordo della nostra esperienza.
Rendiamo questa vita positiva usando parole positive, questo non è l’ultimo esercizio ma è un consiglio.
Un abbraccio dalla vostra coach
Articolo disponibile anche su:https://oltreildato.it/2018/11/23/noi-non-siamo-quello-che-facciamo-resilienza/
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