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Tutti pazzi per lo storytelling

Qual è il segreto della comunicazione? Tutti cerchiamo questa risposta che, a ben pensarci, è già insita nella domanda: in fondo, a chi sveliamo i nostri pensieri più nascosti? Alle persone di cui ci fidiamo, quelle che hanno credibilità ai nostri occhi, quelle che sanno consigliarci, ovvero che hanno contenuti da fornirci.

Nel “Dizionario delle idee sbagliate” (Milano, 1955) il giornalista Renzo Sertoris Salis scriveva a proposito del termine “Libro”: “Per scrivere in prosa bisogna assolutamente avere qualche cosa da dire”. Una definizione che può adattarsi con facilità a qualsiasi altra produzione o creazione letteraria (social, web e chat compresi). Scrivere o parlare vuol dire raccontare qualcosa e soprattutto raccontarsi. Qualunque tipo di comunicazione parte necessariamente da questo presupposto.

Quindi veniamo al contenuto: deve essere interessante (non in generale, ma per il nostro target di riferimento), deve essere innovativo (dobbiamo quindi offrire qualcosa di nuovo) e poi deve essere autorevole ovvero essere immediatamente riconosciuto come vero. Infine, per conquistare definitivamente il nostro pubblico deve essere in qualche modo “affascinante” ed “emozionante” nel senso che deve toccare le corde del ricevente per affinità, registro o linguaggio.

Come si può ottenere un buon feedback al nostro piano di marketing, al nostro post su Facebook o al nostro articolo postato sul blog? Come creare un forte legame emotivo o razionale tra una persona o un brand e un prodotto (nel digitale, questa interazione viene definita engagement). E ancora: come mantenere sempre viva la nostra awareness, ovvero il nostro grado di popolarità e notorietà nel mondo virtuale?

Innanzitutto bisogna trovare un settore nel quale essere riconoscibili, e del quale siamo esperti. Anzi, espertissimi. E soprattutto del quale ci piace parlare, ovvero del quale ci divertiamo a parlare. Poi dobbiamo imparare a narrare questa passione, con uno storytelling efficace che riesca a coinvolgere i nostri pubblici. I social media saranno la nostra agorà, la piazza principale della polis nella quale far risuonare la nostra orazione. Usiamo tutti gli strumenti di retorica e stilistica per trasformare le nostre parole in un accorato discorso! Aristotele nella sua “Retorica” individuava tre fondamentali fattori della persuasione: l’attendibilità dell’oratore, la capacità di suscitare emozioni e la capacità di generare argomenti razionali.

Questo è il primo passo fondamentale verso la nascita o la crescita del nostro personal branding. In fondo le strategie per creare legami sociali sono sempre gli stessi, fuori e dentro il web. No?

Annalisa D’Errico

 

Photo by Nirzar Pangarkar on Unsplash

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