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Ferite a morte

È così che succede. Te ne stai lì a pensare seduta su una panchina qualsiasi di un  giorno qualsiasi e ti si ferma il respiro. Perchè questo libro è un fiume che blocca il fiato e la pancia. Quindi chiedo venia, ma ne scrivo così.
Come fiume. 

Cambio colore in base al tempo. 
Mi riempio degli occhi di chi mi guarda e dei detriti di chi getta.
Questo libro non è un libro.

Avevamo il mostro in casa e non ce ne eravamo accorti.

Questo è Sara, Michelle, Valentina, Shamila, Deborah, Anna, Francesca.
E’ Marilia, che portava in grembo il suo bambino.
E’ Lucia, che vivrà per sempre con il volto segnato dall’acido.
Questo non è una statistica Istat. Sono le donne uccise l’8 marzo. Ma anche il 7.O il 12. Poco importa.
Questo è Ferite a morte. 
Per chi della morte ci è morto e per chi ne vivrà sul volto, sul corpo e sull’anima sempre un pezzettino indelebile.
Ogni giorno.
Da leggere con occhi bagnati ed indignati.

Natalia Ceravolo

Ferite a morte di Serena Dandini – Rizzoli editore

Photo by Kat J on Unsplash

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